Non mi ricordo cosa scrissi nelle paure, credo che la mia ignoranza geografica mi abbia portato ad esprimere semplicemente la preoccupazione di non finire in un paesello sperduto e alquanto lontano dai centri abitati. Ma le aspettattive erano tante e per una volta non sono state deluse, anzi. Non come sempre mi capita nella vita quotidiana.
Cercavo qualcosa da questo viaggio e credo di averlo trovato nell'umiltà della gente di Vilnius. Tutto mi sarei aspettata tranne che accoglienze calorosissime e gentilezza disinteressata. "Siamo pur sempre nell'Est Europa", mi ripetevo, non cosciente del fatto che una delle tante missioni di questo progetto era anche quella di andare in/contro ai pregiudizi verso le culture e le società.
Dopo due giorni scopro che i Lituani, proprio per la loro fama di essere ospitali, si considerano Gli Italiani del Baltico e mi ritrovo a ridere perchè-purtroppo- tale paragone si basa su una certa idea di Italia che adesso non c'è più.
Lo sanno che se vogliono stare al passo con l'Unione Europea devono saldare i conti economici, produrre, acquisire stabilità. Lo sanno che se vogliono dialogare con gli altri paesi si devono scrollare di dosso i pezzi di ghiaccio di stampo sovietico. Sanno che devono chinare la testa- un'altra volta- e lavorare. Pare che lo sappiano ma ne hanno timore o forse scarsa fiducia, e scappano. E' probabilmente nel brain drain che ci somigliamo. Chissà.
Esperienza bellissima, che è finita quando stava per decollare tutto. Finalmente stavo cominciando a capire ogni singola parola pronunicata dalle inglesi (del Nord) mie vicine di stanza. Avevo anche cominciato a girarmi la città da sola, perdendomi a volte volontariamente. I menù dei bar e nei ristoranti cominciavano a essere leggermente riconoscibili e avevo anche conosciuto un russo al supermercato, mannaggia!
(Listening to: Gatto Ciliegia vs Grande Freddo feat. Robertina - Un anno d'amore)
1 comment:
Chi ha detto che non siamo + ospitali? Ma se a casa mia ci sono + letti... che qualunque altra cosa!
Restare al passo... è quello che qua ci siamo dimenticati! Come dice Paolini quando si smette di aprire le fabbriche e si aprono i solarium...
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