Thursday, 6 September 2007

Quello che le donne non dicono...

"Amico,
noi creature del caso abbiamo desideri bizzarri e amori inspiegabili.
Ci sono tizi che potrebbero distruggersi senza ottenere un'unghia da noi e altri che ci portano a casa con un mazzo di fiori... Tu mi hai senza contropartita. Perchè? Perchè quando mi hai visto sputare sangue mi hai preso la mano, perchè hai pianto. Allora ascolta, Amico: io avevo un cane una volta, quando tossivo mi guardava, abbassava le orecchie e diventava triste. E' l'unica creatura che abbia mai amato. Io ti ho amato subito come quel cane.

Se voi uomini sapeste che cosa si può ottenere in cambio di una lacrima.

E allora,
Amico, adesso cerca di usare la tua intelligenza del cuore con me, perchè quelle come me sono abituate ad avere intorno gente che scruta ogni nostra frase, che interpreta ogni nostro desiderio... Questi non sono amici, no, sono solo amanti...egoisti che sperperano i loro capitali non per noi, come credono, ma per la loro vanità.

E noi siamo di buon umore quando loro sono di buon umore. E dobbiamo essere in salute quando loro hanno voglia di andare a ballare. Siamo professioniste, oggetti del loro lusso. Al primo posto della loro superbia ma ultime nella loro stima.
Noi non possiamo permetterci né amori né amicizie sincere. Non possiamo. Perchè sappiamo come va a finire. Almeno io lo so. Io so molto bene come vanno a finire perchè...già tutte le ho conosciute. Ho conosciuto le sere, le mattine, i pomeriggi.
Ho misurato la mia vita con cucchiaini da caffé.
Così...come potrei rischiare? Eppure... Se volessi
Io per una volta rischiare, posso Io per una volta pretendere un uomo che non mi chieda conto della mia vita, che sia l'amante dei miei sentimenti più che del mio corpo.

Ho incontrato te... giovane... raggiante, e ora sto tentando di capire se sei in grado di emanciparti dalla rumorosa solitudine che mi circonda.
Allora
Amico... Guardami. Guardami! Ci vuoi provare? Eh? Perchè se ci stai per me va bene. Ma se sei il solito amante volgare allora...fa' come tutti gli altri: Pagami! E non ne parliamo più."

(Monologo di Lella Costa ispirato a "La Traviata" di Giuseppe Verdi)

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