Monday, 10 September 2007

La sostenibile leggerezza dell'essere

E' nel sospeso che trovo la mia dimensione.
Tutto ciò che possa essere definito e organizzato mi spaventa. Mi piace improvvisare e improvvisarmi ma fino al punto in cui questa sensazione non diventi costante.
Costantemente incostante, in cerca del mio limite. Desiderosa di spingermi sempre più in là per misurare quanto spazio ho a disposizione. Sostanzialmente mi sento precaria, e non mi ci trovo poi tanto male. Il mio difetto è che credo nella crescita e nell'evoluzione delle cose, delle situazioni, degli spazi e- ahimè- delle persone. Scema che non sono altro.
Se mi avessero dato un Oscar per tutti i film che mi son fatta nei momenti più disparati e disperati della mia vita fin qui, Clint Eastwood se la vedrebbe buia. "E l'oscar come miglior regia di film irrealizzabile va a ....ta taaaan... Complimenti per l'immaginazione, signorina!"
Ma uffi, nella mia mente lo so che bisogna viaggiare a gomiti alti e farsi spazio nella melma (Remo Remotti dice: "La vita è una guerra e ogni mattina bisogna indossare la mimetica"..Bbella Remo!) ma poi non mi riesce...Un ce la fo!! Eppure sono io a dire ai piccoli studenti che vedo a scuola "Non si dice 'non mi riesce', prova a farlo, se sbagli ci riprovi, sbagliare aiuta!" Poveri bimbi, se solo sapessero...
che non sempre c'è la possibilità di rifare;
che prima di fare bisogna capire;
che non hai sempre una faccia sorridente che ti accarezza la testa quando stai lavorando;
che arriverà un momento in cui sarai in competizione con i tuoi amici;
che le persone che ti vogliono molto bene sono anche quelle capaci di farti più male;
che ci vuole coraggio;
che parole meravigliose possono nascondere crudeltà
che amore non vuol dire stare bene.

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