Non potrei mai fare la centometrista, nonostante per natura preferisca soffrire tutto in una volta e non pensarci più.
E' un tipo di sport che non mi appartiene, mi manca lo scatto, la scaltrezza, verrei eliminata subito per falsa partenza perchè mi stuferei di aspettare lo sparo dell'omino col cappello, oppure perchè semplicemente vorrei partire quando voglio io, ecco.
Di contro, non sarei più adatta per le lunghe distanze, la cui partenza non pare avere significanza quanto la resistenza o l'arrivo prima che smontino il palco del traguardo. Il fatto è che mi distraggo, mi gingillo: come durante l'unica corsa campestre a cui partecipai in seconda media, insieme a un'amica mi fermavo a cogliere margherite... La competizione non mi compete, no no.
Mi vedo più come blocco di partenza, un supporto di alluminio da cui gli atleti prendono il via. E' lì che starei, ferma, immobile mentre gli altri vanno. Addirittura dopo tre secondi verrei anche rimossa.
C'è chi ha il blocco dello scrittore, chi quello stradale della Domenica, altri (molti!) hanno quello mentale, io quello di partenza. Forse dovrei prepararmi, arrivare di rincorsa come il cavallo che entra per ultimo al Palio di Siena, il favorito, che però si schianta alla prima curva, costantemente e inspiegabilmente.
Dicono la vita sia una corsa: a volte stai dietro, altre davanti. Sarà. A me pare tanto di girare su me stessa. Cercando le margherite.
(Listening to: Amy Winehouse - Back to black)
E' un tipo di sport che non mi appartiene, mi manca lo scatto, la scaltrezza, verrei eliminata subito per falsa partenza perchè mi stuferei di aspettare lo sparo dell'omino col cappello, oppure perchè semplicemente vorrei partire quando voglio io, ecco.
Di contro, non sarei più adatta per le lunghe distanze, la cui partenza non pare avere significanza quanto la resistenza o l'arrivo prima che smontino il palco del traguardo. Il fatto è che mi distraggo, mi gingillo: come durante l'unica corsa campestre a cui partecipai in seconda media, insieme a un'amica mi fermavo a cogliere margherite... La competizione non mi compete, no no.
Mi vedo più come blocco di partenza, un supporto di alluminio da cui gli atleti prendono il via. E' lì che starei, ferma, immobile mentre gli altri vanno. Addirittura dopo tre secondi verrei anche rimossa.
C'è chi ha il blocco dello scrittore, chi quello stradale della Domenica, altri (molti!) hanno quello mentale, io quello di partenza. Forse dovrei prepararmi, arrivare di rincorsa come il cavallo che entra per ultimo al Palio di Siena, il favorito, che però si schianta alla prima curva, costantemente e inspiegabilmente.
Dicono la vita sia una corsa: a volte stai dietro, altre davanti. Sarà. A me pare tanto di girare su me stessa. Cercando le margherite.
(Listening to: Amy Winehouse - Back to black)
5 comments:
bella metafora! ti fai una pubblicità che in confronto la parmalat e tanzi sono dei signori ma bella metafora!
io facevo i quattrocento metri ad ostacoli e ai trecento fingevo gli strappi muscolari.
alle campestri delle medie mi fermavo a bere il the caldo.
eppure ho fatto atletica per anni.
forse il tuo problema non è il non partire ma il non arrivare. come me. anche perchè è più comodo. però non è una cosa da furbi e io sono il primo testimonial.
nooo avevo fatto un bel commento e è sparito...
anche questo è sparito. forse non è vero che è sparito? io non lo vedo.
ah, aspetta... mi dice che deve essere approvato... quindi ho fatto una bella figura da stupido...?
>lostupido: bella prova..effettivamente!
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